Indice
- Copertina
- L’Appennino come paesaggio unitario non esiste
- L’Appennino rappresenta la Montagna
- La Montagna componente del paesaggio peninsulare
- L’Appennino barriera e transito
- La montagna “interna”
- Il senso del paesaggio come collage
- Tipi di paesaggio della montagna “da dentro”
- Reti di paesaggi e fruitori locali
- Chiavi per una interpretazione generale
- Interpretazioni per il progetto
L’Appennino rappresenta la Montagna
Nella Penisola l’Appennino rappresenta la Montagna, intesa non solo come macrotipo di paesaggio (insieme al mare, e al resto, connettivo che comprende il piano e la collina) ma come categoria socioeconomica, culturale e storica, oggettivamente e storicamente differenziata.
Sicuramente, nei maggiori processi urbanizzativi italiani, le categorie discriminatorie e razziste, prima che in base latitudinale (sud) o longitudinale (est), sono state quelle in base altitudinale: chi viene dalla montagna è stato considerato 'altro' da chi abita il territorio fertile e comodo da insediare della piana e della collina. A Roma, a Firenze e a Napoli i mestieri dell’Appennino costituiscono ancora fino a qualche anno fa una categoria precisa, articolata e importante, di servizi plebei di cui la città, di per sé nobile, si è giovata per secoli.
D’altra parte si conoscono le cause per cui in questo dopoguerra la montagna si svuota letteralmente, molto più rapidamente e drasticamente del resto del territorio agricolo, e le nuove generazioni di montanari riempiono le file della più spaesata manovalanza urbana: la fatica dell’economia di sussistenza, la pochezza dei rapporti sociali, la mancanza di prospettive di sviluppo personale.
Ma la Montagna nella considerazione diffusa è una categoria del paesaggio unificante l’Italia, non solo per valori negativi: è l’archetipo del paesaggio patrio al quale le generazioni di prima immigrazione urbana vogliono mantenere fede, è (forse anche di conseguenza al precedente) il teatro della Resistenza, come è stata il luogo del brigantaggio, e si configura oggi come il deposito delle permanenze (naturali e culturali) per il quale è più praticabile una difesa strategica dalle conseguenze nefaste di pressioni trasformative, almeno in confronto al litorale o ai paesaggi agrari della piana e della collina.
Alle connotazioni, negative o positive, della Montagna, fanno quasi sempre riferimento le rappresentazioni artistiche dell’Appennino, forse caso particolare di soggetto paesistico interpretato prevalentemente in modo ideologico, cioè caricato di significati sociali e culturali. Ciò è quanto risulta ad una prima ricognizione, se non altro per confronto con quanto avviene per la campagna della collina e della piana o per il mare, spesso utilizzati come oggetti neutri, solo figurali o metafora di soggettività sentimentali nella pittura borghese, nella fotografia e nella poesia di questo secolo.