Il ruolo delle metafore interpretative per raccontare la complessità del paesaggio, per dare chiavi e connessioni ai criteri di valore e alle sensazioni che ci accompagnano nella percezione dei paesaggi che incontriamo.
Qui si raccolgono gli spunti e gli approfondimenti avanzati per favorire i programmi di intervento, in particolare per i paesaggi culturali, o meglio per lo sguardo culturale sul paesaggio, per favorire la comprensione di relazioni, differenze e sistemi di significati che “stanno sotto” il senso del paesaggio comune.
Pensare l'Appennino in generale - L’Appennino come paesaggio unitario non esiste - L’Appennino rappresenta la Montagna - La Montagna componente del paesaggio peninsulare - L’Appennino barriera e transito - La montagna “interna” - Il senso del paesaggio come collage - Tipi di paesaggio della montagna “da dentro” - Reti di paesaggi e fruitori locali - Chiavi per una interpretazione generale -Interpretazioni per il progetto
Oggi il tema del fiume e dei suoi rapporti con l’architettura, intesa come del costruito e del paesaggio plasmato, è oggetto di un forte interesse, in una stagione nella quale il “progetto” non viene più inteso limitatamente all’oggetto costruito ma bensì a porzioni di paesaggio e quindi anche ad ambiti di intervento di natura non puntuale ma “estesa al contorno”. Proprio i territori dei fiumi, prima relegati all’abbandono e usati come retrobottega, ci offrono una palestra ed una così stimolante realtà di intervento tale da essere esaminata e analizzata in tutti i suoi possibili spunti, pratici e teorici.
Per l'indagine sul paesaggio di Corona Verde è stata compiuta una rilevazione diretta sugli spazi aperti, escludendo le aree urbanizzate. Nell’indagine si sono individuati ambiti, per i quali sono stati applicati criteri di valutazione innovativi, in quanto del tutto riferiti alla percezione e non a valori materiali insiti nel territorio.
Per l'indagine sul paesaggio di Corona Verde è stata compiuta una rilevazione diretta sugli spazi aperti, escludendo le aree urbanizzate.[1]
Il territorio intorno a Torino offre un paesaggio di transizione, che solo in pochi casi va assumendo quella facies semistabile con cui la grande periferia metropolitana normalmente si distingue, nell'immagine collettiva, sia dalla città che dalla campagna. La tesi che percorre questo contributo è che nella percezione collettiva la "periferia" di Torino non esista come entità autonoma distinta dalla “città” e dalla “campagna”, ma che il rapporto strutturale tra città e campagna, pur in trasformazione e talvolta in dialettica, quasi ovunque permanga nella identità delle sue parti, indipendenti e diverse caso per caso.
Le indagini sul paesaggio e la pianificazione territoriale; Ipotesi metodologiche per le indagini e il progetto in Valle d'Aosta; Un'applicazione dei paradigmi della semiotica; L'organizzazione geometrica; L'indagine sulla percezione del paesaggio; L'organizzazione segnica; Tipologie delle strutture segniche nel paesaggio alpino; Valutazioni della qualità segnica e delle condizioni del paesaggio; Le unità di paesaggio e il sistema del paesaggio regionale
In occasione delle catastrofi italiane siamo tutti sbalorditi dalla mancanza di prevenzione rispetto alla impunità di chi violenta i cicli naturali, dalla immensità dei danni rispetto alla miseria dei ristori, dal cuore della gente rispetto all’inefficienza delle istituzioni.