interpretazioni e studi sui temi teorici di maggior rilievo: la multidisciplinarità.
il rapporto con il tempo, il segno nel paesaggio
indagini, piani e progetti per conoscere le tecniche e le problematiche
della rappresentazione e dell’intervento utili
un repertorio di pratiche di gestione e partecipazione del paesaggio attivo
nei contesti naturali, rurali ed urbani
un catalogo aperto di organizzazioni smart per i servizi territoriali e paesistici
(trasporti, alimentazione, turismo, infanzia, tempo libero)
Provincia di Vicenza, Italia
Per salvaguardare le 154 Ville venete di interesse provinciale, la Provincia di Vicenza ha predisposto, con l'aiuto del Centro intenazionale di Architettura Andrea Palladio (CISA), i contesti figurativi per ciascuna delle ville censite. Il contesto figurativo contiene disposizioni per la tutela del contesto ambientale più prossimo al complesso architettonico prefissandone, con criteri storici e paesaggistici, l'area di pertinenza e il territorio agrario di riferimento salvaguardandone coni ottici, vedute ed integrità. La normativa dei contesti figurativi (art. 42 del PTCP) ha valore di direttiva e stabilisce che all'interno di queste aree devono essere garantiti alcuni elementi quali coni ottici privilegiati, viali e alberate storiche (...) per il mantenimento e la valorizzazione degli aspetti naturali del territorio storicoagrario circostante.
Francia
Sito di buone pratiche, il cui motto è "Curare gli spazi verdi quanto necessario, ma il meno possibile". Vengono dati consigli e indirizzi sulla gestione sostenibile del verde urbano: metodi di sfalcio,incentivazioni alla biodiversità nei parchi urbani, buone pratiche fitosanitarie etc. Esempi di alcune città francesi che utilizzano la "gestione differenziata" per il verde pubblico con schede di dettaglio (numero di addetti, costi etc). Interessanti le fiche-pratique sul verde nelle aree industriali, sui consigli pratici per le aree prative, i filari, parcheggi, aree giochi etc.
Bologna, Italia
Parte del Piano strutturale di Bologna che, tra l'altro, definisce le strategie per la permeabilità ecologica in ambito urbano, in particolare per i fiumi Reno e Savena. Si identifica il paesaggio del fiume come legante di una parte di città discontinua, prevalentemente residenziale, che ha bisogno di identità e di una strutturazione di connessioni trasversali, ciclopedonalii, per relazionarsi alle fasce della Ferrovia e della Tangenziale. La strategia operativa prevede l'acquisizione (o accordi per l’utilizzazione) delle porzioni indispensabili, per le "porte" e la continuità dei percorsi verdi con le reti urbane, una gestione differenziata degli spazi liberi e un impegno a mettere in relazione le diverse situazioni presenti lungo le sponde fluviali: tessuti edilizi, parchi, emergenze storiche e naturalistiche, spazi pubblici attrezzati, recenti opere di mitigazione naturalistica delle strade.
Francia
'Espaces' è una organizzazione no-profit che dal 1994 assiste le persone socialmente escluse e svantaggiate, fornendo posti di lavoro nella ricostruzione ambientale, con sede nella periferia ovest di Parigi (Boulogne-Billancourt, Meudon).
L'organizzazione, che impiega oltre 150 persone, si occupa di creare e mantenere nel tempo spazi aperti (come giardini, parchi, argini ferroviari e altri siti industriali dismessi) nelle aree urbane. 'Espaces' organizza anche manifestazioni pubbliche per informare gli abitanti circa le questioni ambientali.
Francia
Masterplan per la gestione e valorizzazione della Garonne redatto dal Syndacat Mixte d'Etude et d'Amenagément de la Garonne (SMEAG). Si delineano scenari e azioni tipo da realizzare per mantene o ripristinare l'ambiente naturale e per programmare interventi e finanziamenti a lungo termine. Lo studio ha suddiviso il fiume in 4 tipi di fasce ambientali (alveo, area umida, zona tampone, zona di transizione ecologica), applicandoli in 14 settori e 43 sezioni omogenee.
link: www.eptb-garonne.fr/...
Francia, Caen La Mer
L'unione di comuni di Caen La Mer ha siglato con la Camera dell'Agricoltura del Calvados una Carta di buona gestione degli spazi rurali e periurbani. La carte propone un codice di buona condotta per le aree agricole, la cui implementazione induce azioni vantaggiose sia per gli operatori delle aree rurali che per gli "utenti" suburbani (in particolare il punto 3 individua delle azioni concrete su cui lavorare). Una commissione, costituita da un rappresentante eletto dalla comunità urbana e un rappresentante della Camera dell'Agricoltura, coordinerà le azioni di ciascun partner e le indicazioni strategiche per le zone rurali e periferiche della città, riunendosi secondo le esigenze e almeno due volte all'anno. La carta ha una durata triennale rinnovabile.
La Carta si riflette in una serie di azioni raggruppate, sottoforma di 19 schede tecniche, intorno a 4 tematiche principali: garantire terreni agricoli per sostenere le operazioni agricole, contribuire al miglioramento dell'ambiente, rafforzare il ruolo economico dell'agricoltura e incoraggiare la diversificazione dell'attività agricola, sviluppare e migliorare la comprensione reciproca dei prodotti agricoli e urbani.
link: www.caenlamer.fr
Sino ad ora dello sviluppo della città si è occupata, con alterne fortune, l'urbanistica. Nell'ultimo secolo questa tecnica, che rischia sempre di apparire cugina dell'architettura ha tenuto il tema della forma e dell'aspetto della città in un ruolo secondario, privilegiando la funzionalità delle attrezzature e la gestione dei rapporti giuridici tra territorio e intervento pubblico e privato. Oggi, settant'anni di sviluppo urbano improvviso e prepotente hanno generato la banalizzazione generalizzata degli spazi, la perdita di identità delle periferie (che ormai si spingono fino alle soglie dei centri storici), e anche le ultime iniziative, volte al rinnovo di parti obsolete e degradate della città esistente mostrano la incapacità a rimettere mano e soprattutto a dare un senso alla forma urbana.
La prova di praticabilità di uno strumento innovativo di governo del territorio, il PTO, previsto dalla legge regionale ma di fatto non ancora applicato nelle pratiche della pianificazione territoriale, sta trovando una prima sperimentazione in Piemonte su un tema di grande interesse: l’assetto delle attività e il programma di valorizzazione della fascia del Po in territorio piemontese.
The title evokes a cordinated set of programmes, plans and projects developed since 1987 in order to preserve and enhance the Po river and floodplains, as a basic resource for the regional social and economic sustainable development. It includes he first proposal of “Progetto Po” by IRES (Istituto Ricerche Economiche e Sociali, 1989), the “Progetto Territoriale Operativo” by Regione Piemonte (PTO, 1995), the “Piano d’area” of the Po river regional Park (PdA, 1995), referring to the whole fluvial strip in Piedmont. The set also contains some projects for specific critical areas, relevant for the requalification and transformation of the river strip.