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Contributo sul paesaggio per il Progetto Appennino Parco d’Europa

Indice

Interpretazioni per il progetto

Paesaggio, sviluppo locale e strategie di tutela e valorizzazione del patrimonio sembrano essere temi centrali su cui costruire diversi approfondimenti utili per l'intera strategia APE.

In particolare si dovrebbe approfondire il ruolo politico-culturale che ciascun paesaggio locale svolge nell'alimentare il senso di proprietà del territorio, base per ogni strategia di sviluppo locale ma in via di forte destrutturazione nell'Appennino.  Sarebbe interessante sviluppare alcuni esempi sia nella direzione positiva che in quella negativa, cioè di paesaggi 'forti' che sono supporto di iniziative di sviluppo locale, o di paesaggi 'forti' privi di territorio attivo, o viceversa di paesaggi 'deboli' corrispondenti a territori con buon sviluppo locale.

D'altra parte si potrebbe verificare il peso delle attribuzioni di senso alla montagna indicate nei precedenti paragrafi ove siano in corso iniziative di  sviluppo locale 'guidate': ad esempio il risultato dei progetti Leader o dei Piani di sviluppo economico e sociale dei Parchi nelle diverse parti del territorio montano, rispondendo a questioni come: il buon rapporto tra insediamento pedemontano e montagna (cioè il senso di proprietà del paesaggio montano da parte dei cittadini) è determinante per un'iniziativa di sviluppo locale? i territori della 'montagna interna' sono favoriti rispetto a quelli della montagna aperta verso mare e pianura? esistono casi anche marginali ma di autonomia reale della economia della montagna appenninica e, se esistono, quale paesaggio stanno evolvendo (agricolo, pastorale, forestale….)? esistono casi in cui il segreto, l'arcaico, il sacro sono motori di sviluppo locale, e con quale evoluzione prevedibile?

In questo modo si potrebbe tentare una 'mappa del senso di identità del territorio' e una elaborazione sulla 'identità utile' che potrebbe orientare alcune delle interpretazioni fondative dell'intero lavoro.

Il paesaggio, come inteso nella Convenzione europea, si può assumere come luogo delle strategie per il patrimonio di risorse strutturali del territorio, che raccoglie natura e cultura, e che consente di prospettare politiche di tutela e valorizzazione estese ed articolate, uscendo dalle panie dei Piani delle aree protette naturali, che oggi sono l'unico strumento istituzionale di gestione patrimoniale a disposizione. Sarebbe interessante sviluppare alcuni esempi (anche alla luce dei recenti piani dei Parchi) in cui si leggano, unificandoli 'sub specie paesaggi', gli indirizzi (veramente praticati e non solo pronunciati) di valorizzazione e tutela dei Parchi, estesi al territorio delle 'aree contigue' e delle connessioni inter-aree protette.  In questo modo si potrebbe tentare di redigere una sorta di quadro di insieme delle pratiche attive di valorizzazione paesistica degli strumenti di pianificazione ambientale (o delle strategie delineate dalle diverse Regioni o enti d'area vasta).

I risultati di queste letture di insieme si potrebbero confrontare con i macroambiti di paesaggio o con la mappa del paesaggio terziario, di seguito definita, per verificare il rapporto tra senso di 'proprietà' del patrimonio paesistico e presenza di strategie di valorizzazione da parte delle comunità insediate.


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