Questo sito utilizza cookie e tecnologie simili.

Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo di cookie di terze parti. Per saperne di piu'

Approvo

Contributo sul paesaggio per il Progetto Appennino Parco d’Europa

Indice

L’Appennino come paesaggio unitario non esiste

Nell'insieme l’Appennino è una categoria astratta, da cartografia su testo scolastico, priva di immagine reale nell’immaginario collettivo. Immagini parziali semmai emergono  relativamente alle parti: divise per versanti e per segmenti latitudinali.

Una tale mancanza di caratteri autoreferenti del paesaggio a grande scala, accompagnata da una presenza di caratteri differenziati per grandi regioni, è abbastanza specifica per l'Appennino; infatti se si valutano le grandi regioni geografiche italiane in base al modo con cui è sedimentata l'immagine unitaria del loro paesaggio, si distinguono quelle che:

-      dispongono di alcune visioni archetipiche che consentono di nutrire un immaginario collettivo anche della dimensione macro, come ad esempio per l’arco alpino visibile dalla pianura piemontese, o per la costa tirrenica, continentale o insulare, percepibile nella sua forma elementare e riconoscibile dall’aereo;

-      trovano riscontro come categoria astratta ma non hanno un’immagine reale neppure per parti, ma solo per luoghi o ambiti molto ristretti, metonimicamente rappresentativi del tutto, come ad esempio accade  per la Padania;

-      non sono riconoscibili neppure come categoria astratta, come ad esempio accade per l’Appennino stesso considerato come elemento della struttura euromediterranea, ruolo non descritto dal sapere scolastico diffuso e privo di un’immagine metaforica condivisa.

Le diverse possibilità di configurazione formale alimentano strategie comunicative e culturali che consolidano il senso di immagini generali: così per le Alpi è incontestabile una sempre più ricca visione olistica (che travalica la geografia e ormai sta per avere esiti promettenti di governance o almeno gestionali), mentre la Padania stenta a rappresentare alcunchè, nonostante gli sforzi di qualcuno, anche perché ne manca di un’immagine rappresentativa, esperibile e condivisibile.

Quindi, in modo molto schematico:

 

categoria astratta

immagine

generale

per parti

per singoli luoghi

Appennino regione italiana

SI

NO

SI

SI

Appennino regione  euromediterranea

NO

NO

NO

NO

Padania

SI

NO

NO

SI

Alpi

SI

SI

SI

SI

Coste della penisola o delle isole

NO

SI

SI

SI

 

Ogni strategia politica democratica ha ritenuto necessario fornire, tra le proprie strumentazioni sul piano culturale, motivo di riconoscimento al paesaggio di appartenenza di ciascuna comunità. Se la dimensione del paesaggio naturalmente riconosciuto come proprio è quasi sempre delimitata al territorio davvero 'prodotto' dagli abitanti, ove la strategia delinea ambiti più vasti, di cui si individua l'autonomia o che si prospettano idealmente come sede d'elezione di un popolo, è necessario costruire un senso del paesaggio comune, nutrito e messo in forza da immagini unificanti, che devono raccordare la grande dimensione territoriale a quella locale, il cui paesaggio domestico naturalmente alimenti il senso patrio.

Quella grandiosa operazione culturale unificante, che seguì l’unità politico-militare d’Italia, fondò una parte delle proprie strategie sull’immagine dello Stivale. Dello Stivale l’Appennino è la forma, nel significato di struttura modellante (per le scarpe, appunto), che paradossalmente non ha forma ma dà organicità e senso ad una regione che assegna invece la sua riconoscibilità al profilo costiero, nello stesso rapporto funzionale con cui lo scheletro e la pelle organizzano la forma del corpo.

Questa, in estrema sintesi, è l’immagine dell'Appennino veicolata nei testi scolastici a cavallo del Novecento e fino agli anni ‘70, facendo riferimento ad un archetipo dell’Italia che è prevalentemente peninsulare.