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Seconda tappa: la natura
La seconda ci porta al concetto di “Natura” come base ed elemento di originaria produzione del territorio che proprio nel caso del fiume è possibile riconoscere e ritrovare quale matrice originaria perché spesso sopravissuta proprio intorno ed in un fiume perché salvatasi nei margini e nei siti di abbandono che un fiume genera automaticamente in se.
I caratteri di difficile occupabilità e di instabilità hanno determinato la possibilità per cenosi biotiche (fauna e flora) di potersi sviluppare, anche in ragione di un fattore di protezione che il corso d’acqua garantisce alla sua comunità vivente: il fattore della comunicazione senza soluzione di continuità. Lungo un fiume possono scorrere e distribuirsi specie di vario tipo, come testimoniano proprio le invasioni di piante esotiche o anche di specie animali che approfittando dei corsi d’acqua hanno potuto invadere, lungo l’innervante reticolo idrografico sino a divenire anche casi di colonizzazione invasiva.
In ecologia poi ogni luogo che sia situato al margine fra due contesti è per sua definizione particolarmente ricco di diversità biologica. In particolare per le aree acquatiche le diverse zone ecologiche che dall’acqua più profonda giungono alla terra emersa sfumano in moltitudine di condizioni che danno vita ad una vanità testimoniata dall’importanza che le aree umide ricoprono nella tutela ambientale.