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Conclusioni
Il contributo che il lavoro attivato nell’ambito del tavolo di lavoro intende proporre una visione integrata del tema della gestione degli spazi verdi periurbani, per ricondurre l’argomento al ruolo di problematica di riferimento, superando l’attuale visione dominante dell’argomento del “verde” che lo intende un settore al qual dedicare la sua dovuta ma, beninteso, parziale attenzione.
L’uso degli spazi periurbani ancora liberi è uno degli indicatori della qualità di un contesto periurbano ed in tale senso le realtà europee si stanno muovendo, utilizzando tale aspetto come una delle leve fondamentali per le strategie di marketing territoriale delle aree industriali alla ricerca di nuovi assetti identitari.
La collaborazione fra le diverse istituzioni coinvolte nel tema, fra le quali le aree protette possono svolgere un ruolo trainante, è elemento essenziale e fra di esser deve estendersi una nuova e più forte volontà di lavoro ispirato ai principi della governance, coinvolgendo la società civile e d economica, e costruendo insieme il modello di un soggetto superpartes che sappia ricondurre a disegno unitario lo sviluppo sostenibile di una intera area metropolitana.
E’ un approccio che deve saper guardare molto al proprio esterno, all’Europa, ed ala prossima possibilità di allestire nuove visioni di progetto, ad esempio sulla scia delle recentissime rinate esperienze e riflessioni sul progetto TO-MI, nelel quali non può mancare il tema dello sviluppo sostenibile di questo grande sistema policentrico urbano a dimensione metropolitana diffusa a scala interregionale.
Una sfida, in sintesi, da cogliere nella prospettiva delle nuove iniziative comunitarie connesse ai fondi strutturali 2007-2011 dei quali da settembre si inizierà a parlare e nelle quali le aree metropolitane del nord devono saper svolgere e recitare un ruolo di primaria importanza, momento di superamento del gap che ancora esiste fra il mediterraneo e i grandi progetti di trasformazione urbana del nord e del centro Europa.
Ringraziamenti. L’autore ringrazia il prof. Carlo Socco coordinatore della linea strategica n. 6 di Torino Internazionale per i dati forniti, Emilio Soave Presidente dell’Ente di gestione del Po torinese, Andrea Insalata e Roberto Damilano tecnici del Parco del Po torinese.