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Indagine sulla morfologia urbana di Torino

Indice

Caratteri dell'indagine sulla morfologia del tessuto urbano

 

L'indagine caratterizza le principali differenze nel tessuto e nella distribuzione delle componenti della morfologia urbana, per poter apprezzare, in ogni parte della città, la coesione dell'insieme dei fattori morfologici e la capacità distintiva dei luoghi di identificazione collettiva, attraverso un'analisi condotta sulla base delle aereofoto (volo 1988), estese al Comune di Torino e ad alcune fasce limitrofe, e verificata con una serie di controlli a terra.

I diversi tessuti sono differenziati per grado di completezza, per regolarità della trama e per densità della grana (fitta o rada), componendo in un unico oggetto di valutazione le cortine delle strade, le maglie degli isolati e le omogeneità dei volumi costruiti. Sono considerati ordito del tessuto gli episodi di edilizia pianificata come a sè stante, quelli evidenziati dall'assetto monumentale e, al contrario, le aree marginali, connotate da una morfologia residuale rispetto al resto della città. Sono infine in evidenza i caratteri dell'edificazione incidenti a scala microurbana, che costituiscono fattore connotante, anche se spesso casuale e sempre parziale di identità locale: le emergenze edilizie, le rotture di continuità, i contrasti tipologici.

 

Sono stati distinti tre ordini di elementi:

-  caratteri del tessuto

distinti per: grana della maglia edilizia e stradale,

livello di omogeneità e di completamento,

connotati di identificazione speciale

 

-  caratteri delle differenze interne al tessuto

distinti per fattore percepibile di differenza e di contrasto: del volume,

del pieno e vuoto,

della tipologia edilizia funzionale

 

- caratteri degli elementi fisici del sistema strutturale

distinti per: località con aspetti fisici della centralità,

assi attrezzati importanti per la qualità urbana,

assi o edificati costituenti barriera,

rapporto con le aree esterne non costruite


Le indagini sono state restituite su due carte una in scala 1:10000 per i primi due ordini di elementi e una in scala 1:25000 che riporta il terzo ordine di elementi e una sintesi di quelli precedenti.

 

Carta della morfologia urbana di Torino legenda

 

I caratteri del tessuto permettono di individuare una gerarchia per livello di completezza e regolarità, entro la quale sono state distinte due classi riferite alle dimensioni della grana (se fitta o rada) :

completo regolare (intendendo per completa la cortina edilizia su strada e regolare la maglia geometrica degli isolati con una  ritmo dei lotti edificabili abbastanza costante. In alcuni casi sono stati inseriti in questa classe, per la regolarità prevalente, isolati che presentano una cortina edilizia non completa, generata da una tipologia edilizia per blocchi e non per linea o schiera)

completo irregolare (per dimensione e geometria degli isolati e/o dei lotti edificabili)

con discontinuità dei volumi (per altezza, tra edifici della cortina stradale o tra questi e quelli interni all'isolato)

con discontinuità di vuoti e pieni (quasi sempre accompagnato da una connotazione di incompletezza)

fascia priva di tessuto continuo e con impianto basato sulla marginalità all'asse stradale

zona priva di tessuto continuo interno, con impianto ad insula, basato su regole proprie del lotto.

 

 

Inoltre il carattere fondamentale del tessuto è stato connotato con una qualificazione della omogeneità interna:

omogeneo (proprio dell'impianto completo)

alterato (connotazione del livello edilizio su un impianto completo: è la caratterizzazione propria dell'irregolare o del discontinuo per volumi)

disomogeneo (proprio dei tessuti alterati internamente ma anche nell'impianto, ad esempio per compresenza con edificati specialistici o produttivi con tessuti residenziali)

non completo (connotazione propria della discontinuità per vuoti e pieni)

con omogeneità data dalla edilizia pianificata (anche in assenza di una regolarità di tessuto: caso proprio delle insule e di alcuni impianti discontinui progettati appositamente come parti di città giustapposte al tessuto vicino)

omogeneità data dalla pianificazione di aree prevalentemente non edificate interne al tessuto (aree verdi con edilizia di servizio a bassa densità).

 

Le località con aspetti fisici della centralità sono state appositamente selezionate indipendentemente dal carico di centralità portata dagli usi e dalle funzioni (per cui sono segnalati luoghi privi di una centralità realmente vissuta ma con una connotazione edilizia di monumentalità 'centrale' e non sono citati luoghi importanti per il ruolo centrale nella vita urbana ma privi di segni distintivi nell'impianto edilizio, come ad esempio si verifica per le più importanti vie della city o del commercio del centro, prive di connotati di impianto o edilizi che le differenzino dalle parallele vie di antipolo).

 

Di seguito sono elencati i luoghi, esterni alla Torino ottocentesca, a cui si è riconosciuta una forma adatta ad una centralità potenziale e ad un riconoscimento di identificazione collettiva.

Attraverso una schematica valutazione sono stati differenziati con un apprezzamento sintetico proporzionato al loro ruolo attuale e di quello giudicato possibile, alla luce del contesto edificato circostante e della morfologia del sito:

- se attraversato o tangenziale a grandi assi,

- se con cortine edilizie emergenti rispetto al tessuto o meno,

- se con morfologia adatta ad un utilizzo commerciale o per servizi o meno).

Tali apprezzamenti sono avvicinati al ruolo commerciale e dei servizi svolto nei siti coinvolti dalla centralità (v.tabella): dal confronto risulta abbastanza evidente la prospettiva di miglioramento o di riqualificazione possibile.

 

Gli assi stradali sono stati distinti sulla base della loro forza polarizzante o viceversa dividente, in forza della dimensione della sede stradale, del suo arredo verde, del tipo di affaccio che le cortine edilizie dispongono, del tessuto presente ai margini.

Perciò accade che lo stesso corso (ad esempio G.Cesare) viene letto nella prima parte come consolidato asse polarizzante, nella seconda parte come asse da consolidare, nella parte più esterna come asse dividente, costituente barriera.

 

Gli ingressi sono stati individuati nei punti degli assi di penetrazione più importanti in cui la città 'si dichiara', o attraverso una differenza evidente della densità e della continuità edilizia, o attraverso una segnalazione puntuale, simbolica (ad esempio un edificio isolato a torre, come all'inizio di Corso G.Cesare, o un complesso monumentale, come il Palazzo del Lavoro)

 

Le aree esterne a connotazione rurale sono distinte per la forza con cui emerge la differenza rispetto al tessuto urbano:

residuali, per le aree libere dove la crescita dell'urbanizzazione ha ormai cancellato ogni continuità con il sistema esterno,

delimitate, per quelle che, pur ancora vitali, presentano l'orizzonte impegnato da infrastrutture o edificato urbano per almeno tre lati

aperte, per quelle di cui si percepisce la continuità con il sistema rurale esterno alla città

 


Informazioni aggiuntive

  • Riferimenti: Indagine svolta per il Politecnico di Torino, nel quadro della ricerca sulle periferie per il PRG commissionata dal comune di Torino.
  • Periodo: dal 1991 al 1995
  • Luogo: Piemonte