Fruibilità
Criteri adottati
Accessibilità
Considerata come facilità di accesso all’unità di paesaggio da strade principali o da centri urbani, considerata sulla base della percorribilità veicolare delle strade ( o ciclopedonale nel caso di prossimità inferiore a 300 metri dai centri).
Fruibilità
Considerata come possibilità di percorrere internamente l’unità di paesaggio, con particolare attenzione all’esistenza di percorsi ciclo-pedonali; dotazione di attrezzature o di sistemazioni per utilizzare l’unità di paesaggio per fini ricreativi, turistici, ecomuseali e simili.
Classificazione della fruibilità e della accessibilità
bassa, media, alta
Situazione
L’area metropolitana torinese non soffre certamente per la mancanza di reti di trasporto. Sul piano dell’accessibilità delle aree libere della Corona Verde, talvolta questa stessa sovrabbondanza di reti si risolve in barriere infrastrutturali, che, anche quando superabili tramite sottopassi, certamente scoraggiano la fruizione. Per questo risultano invece priviliegiate le aree accessibili direttamente dai centri urbani. Paradossalmente, possono invece risultare poco accessibili aree intercluse in ambiti urbanizzati, quando siano raggiungibili solo con percorsi tortuosi, da strade secondarie filtrate da proprietà private.
Dalla tavola emergono come molto accessibili aree dotate di ingressi attrezzati, ad esempio con parcheggi, come avviene nei parchi di Stupinigi e Venaria, o lungo strade statali, o raggiungibili tramite piste ciclabili.
La fruibilità è funzione sia delle caratteristiche morfologiche del sito (massima per aree pianeggianti, più bassa in presenza di rilievi, ostacoli naturali o artificiali), sia della presenza di mete di interesse naturalistico o culturale, sia della collocazione strategica rispetto alle aree urbane. L’area è ricca, in ogni settore, di elementi di interesse; sono state considerate mete anche i paesaggi di ruralità integra.
Accessibilità e fruibilità delle residenze reali e dei beni di interesse storico-culturale
Le singole residenze reali non presentano particolari problemi di accessibilità; anche se può capitare che i loro parchi ed intorni non mantengono lo stesso livello: ad esempio, Stupinigi è raggiungibile soprattutto con l’automobile, le rotte principali non sono attrezzate per essere fruite da pedoni o ciclisti, questi hanno altri percorsi dedicati ma che non hanno la stessa valenza monumentale.
Altri beni di interesse storico emergenti nel paesaggio hanno mantenuto viali di accesso e tracce dell’organizzazione territoriale dell’intorno (la Mandria di Chivasso, Borgo Cornalese a Villastellone), ma si tratta di frammenti spesso messi in crisi o negati dalla viabilità più recente (Cascina Isola a Settimo, Castello Santa Cristina tra Borgaro e Mappano, Villa Carpeneto a La Loggia), in cui la possibilità di una fruizione non casuale, ma rispettosa dei punti vista e dell’organizzazione spaziale originaria è da proteggere.
Accessibilità e fruibilità dei corsi d’acqua
L’accessibilità e la fruibilità dei corsi d’acqua nell’area torinese presenta situazioni molto differenziate e discontinue. Pochi tratti sono attrezzati come lungofiume urbani, per il resto in area urbanizzata scorrono in aree di retro, e i punti di accesso diventano facilmente punti di degrado. In ambito rurale, al contrario, il fiume è spesso lontano di percorsi principali, raggiungibile solo da strade campestri, ovviamente non segnalate. A parte i tratti immersi nel bosco, dove prevale la naturalità, si tratta quindi di aree potenzialmente fruibili ma scarsamente accessibili. In entrambi i casi, la fruibilità è una condizione che si può realizzare solo con interventi mirati.
In generale, la tavola consente soprattutto di evidenziare situazioni di non congruenza tra accessibilità e fruibilità, e di individuare risorse sottostimate, se confrontata con la tavola del valore paesistico. E’ inteso che entrambe le condizioni possono essere mutate tramite interventi specifici .
Una maggiore suggestione sulle potenzialità di fruizione degli ambiti è suggerita dalla tavola delle Prospettive.