Articolo scritto da Paolo Castelnovi a luglio 2015 per il Giornale delle fondazioni
Quest’anno il focus del seminario estivo della Fondazone Symbola è stato sull’economia circolare, quel modo di fare filiera per l’utilizzo totale delle produzioni che era strutturale nel sistema tradizionale, prevalentemente agricolo, a risorse misurate se non scarse, quando la fatica e la distanza contavano nell’economia.
Oggi ne riscopriamo le convenienze per il costo sociale, ambientale ed economico esorbitante assunto dallo smaltimento dei rifiuti, in un sistema produttivo impazzito che ha creduto fosse profittevole buttare via macchine, prodotti e materiali poco utilizzati, per far posto all’impellenza quantitativa delle nuove produzioni.
Perfettamente in linea con la contemporanea enciclica di Francesco (forse si sono messi d’accordo…), in due giorni si è discusso, con una cinquantina di operatori, delle numerosissime declinazioni del tema. Si va dai nuovi materiali risultanti dai processi di lavorazione degli scarti, ai possibili effetti sul progetto di architettura e di paesaggio (Mario Cucinella dedica al tema addirittura un master di architettura, presentato a Treia). Dalle potenzialità di riorganizzazione dei consumi alle nuove attrattività delle offerte di vita sobria e integrata, ad esempio dal contatto con la natura.