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Dopo oltre dieci anni di onorato servizio l’Associazione Landscapefor evolve in Fondazione e si iscrive nel Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS). E’ l’occasione per una riflessione sulle tappe percorse e sulle rotte da intraprendere.

Nata per fornire servizi all’affinamento delle conoscenze, delle competenze e delle curiosità sul territorio e le sue culture, Landscapefor ha registrato in questi anni un cambiamento progressivo del pubblico di riferimento. Si era immaginato come target il turista culturale, lo studente che esplora il proprio territorio, il ghiotto di storie e prelibatezze locali. Ci siamo proposti di accompagnare competenze fondate, e invece abbiamo incontrato sempre più spesso una domanda di sapere di base, non strutturata, necessitante di una formazione elementare e di strumenti semplici e accattivanti per esplorare anche solo i luoghi che abita.

 

È una situazione che ormai riscontrano tutti i soggetti impegnati, istituzionalmente o meno, nella ricerca e nella diffusione culturale: sono cambiati i media, i linguaggi, il senso stesso della comunicazione.

Il tradizionale patto alla base dello scambio culturale, fondato sull’accumulo del sapere e la memoria condivisa, è tacitamente scaduto, e i valori passano per altre vie, con metafore e percorsi mentali più direttamente a contatto con le emozioni e le intuizioni e meno riconducibili a conoscenze o esperienze comuni.

La nuova domanda di sapere non solo è destrutturata rispetto alle modalità istituzionali di formazione scolastica, ma sempre più si estende per frammenti, in modo personalizzato e nell’intero arco della vita.

Si va delineando una trasformazione strutturale del modo e dei contenuti della comunicazione culturale, che comporta una revisione importante dell’approccio di quasi tutte le istituzioni che da secoli presiedono alla cultura, a partire dalle università. Non per caso dovunque sta emergendo l’urgenza di un’attenzione sinora trascurata nel confronto delle “terze missioni” divulgative delle ricerche e degli archivi del sapere che si accompagnano ormai istituzionalmente con le prime due missioni (la formazione e la ricerca).

Le università si stanno accorgendo che la produzione interna di conoscenza (in particolare scientifica) è premiata se è specialistica ed è trascurata se è transdisciplinare, e che si è tracciato per le nuove generazioni di docenti e ricercatori un binario che porta in direzione opposta alla domanda di sapere più diffusa, sempre più semplificata, sintetica, contraddittoriamente frammentaria ma olistica.

Si richiedono sin da ora investimenti in competenze e attrezzature predisposte per la divulgazione. In prospettiva si intravede per l'Università l’importanza di una nuova strategia di ricerca e sperimentazione di linguaggi e modalità comunicative adatte alle nuove domande, i cui risultati dovranno riformare anche le prestazioni delle prime due missioni.

 

Si delinea così una visione in cui Fondazione Landscapefor si trova in prima linea sul fronte di un cambiamento epocale della comunicazione e della cultura, che sta coinvolgendo intere generazioni, e produrrà un nuovo modo di essere non solo abitanti o turisti, ma anche ricercatori e docenti.

Tutti concordano che la nuova comunicazione deve appoggiarsi ad aspetti di cui si ha esperienza diretta.

Capisaldi dell’esperienza diretta sono noi stessi (il nostro corpo e la mente) e il territorio che abitiamo. Lasciando ad altri gli infiniti racconti delle innovazioni che riguardano il corpo e la mente, c’è molto da raccontare sul territorio: dalle ricadute degli attuali trend di cambiamento globale o delle innovazioni organizzative, produttive, dei servizi, al riconoscimento dei valori del paesaggio che si abita o si visita, dai molteplici sguardi degli artisti alle reti di iniziative per la valorizzazione delle risorse locali.

Proprio per questi fini da anni Fondazione Landscapefor ha messo a punto Atlasfor, un atlante multimediale che consente da una parte di ordinare in modo aperto e facilmente operabile grandi quantità di immagini e video georeferenziate, e dall’altra di organizzarle in forma di racconto dei luoghi e delle attività. E’ uno strumento facile da usare, continuamente aggiornabile e immediatamente fruibile in rete, con il grado di approfondimento desiderato, proponendosi come innovativo servizio di divulgazione culturale.

 

Atlasfor, che si accredita anche come rivista ISSN, viene messo a disposizione delle università e dei centri di ricerca o di archiviazione come un laboratorio immediatamente aperto alle sperimentazioni più diverse, nella prospettiva di un utilizzo sistematico per la rendicontazione e la divulgazione delle produzioni culturali. A ciascuno dei soggetti che vogliano utilizzarlo può essere riservata una “stanza” dell’Atlante, in cui mettere a punto il linguaggio e il modo di raccontare la propria ricerca, accompagnato o meno dai nostri redattori e pubblicando o meno quanto elaborato.

Nel 2024 contiamo di aprire, con apposite convenzioni, rapporti sistematici con le università di Torino, Genova, Padova, Camerino.

Pubblicato in Act