I caratteri strutturali
Ambito 1 - Collina versante Po
Territorio collinare dalla fascia di spartiacque con il chierese (ambito 2) a quella pedemontana del Po, Sono distinguibili due parti:
- sud, tra Moncalieri e Poirino, connotata da un sistema di vallette incise in direzione est-ovest, originati da un crinale che disegna un grande fronte panoramico verso la pianura e la cerchia alpina;
- nord-est, in corrispondenza della curva del Po, oltre Valle Maggiore, che presenta valli con andamento sud-nord, con una maggiore articolazione dei solchi vallivi e versanti a poggi, ad alta panoramicità.
Ambito 2 - Chierese
L’ambito comprende ed integra i territori convergenti su Chieri. Sono distinguibili tre parti:
- la collina interna, confinante sul crinale con il versante occidentale verso il Po dell’ambito 1;
- i conoidi pedecollinari e la fascia di pianura compresa nella infrastrutturazione di circonvallazione,
costituenti la cornice dell’insediamento articolato di Chieri;
- la continuità della pianura che sfocia nel “pianalto di Poirino”, che si stende sino al Po del Carmagnolese, marginata per l’ambito dalla conurbazione Moncalieri Cambiano e, più ad est, dalla A21.
Ambito 3 - Torrente Banna
Piana insediata tra il bordo sud della collina chierese e la fascia del Po.Sono distinguibili un’area a sud, poco alterata e con maggiori permanenze rurali, e una fascia pedecollinare a nord della A21, quasi interamente urbanizzata, con grandi aree industriali e commerciali e dispersione insediativa intorno a Santena e Trofarello e sull’asse di Moncalieri-Poirino.
Ambito 4 - Il Po delle cave
Area rurale intorno alla fascia fluviale del Po dalla conurbazione torinese fino alle tenute di Racconigi, compresa tra lSS 393 e SS 20, con Carignano, Casalgrasso Carmagnola e Villastellone a far da bordi.
Ambito 5 - Torrente Chisola
Cuneo di pianura a sud di Torino, compreso tra l’asse insediato della SP140, e la SS20 a nord oltre la tangenziale torinese, sino a Nichelino.
Ambito 6 - Stupinigi
Territorio pianeggiante tra fascia del Sangone e del Chisola, caratterizzato dal disegno sabaudo che, a partire dalla reggia di Stupinigi, traccia assi viari e rotte di caccia nel bosco. Il nucleo centrale, a partire dal parco della Regiia, è boscato ed agricolo, sui bordi, marginati dalle SP139 e 140, si addensa un’urbanizzazione tendenzialmente continua.
Ambito 7 - Sangone
Ambito pedemontano e di pianura, nella fascia nordorientale molto insediato, marginato ad est dalla A55 (Torino Pinerolo) e compreso tra le fasce fluviali del Sangone (considerato sino alla confluenza) e del Chisola (tratto occidentale), separati dal rilievo del Monte San Giorgio.
Ambito 8 - Rivalta
Pianura pedemontana a nord del Sangone, delimitata a ovest dalla collina morenica, a est dalla conurbazione di Torino, attraversata dalla direttrice nord-sud Rivoli-Rivalta-Orbassano, lungo la quale si hanno sviluppi urbanizzativi imponenti, conserva nuclei rurali di rilevanza storica.
Ambito 9 - Collina di Rivoli
Primo versante montano compreso tra la fascia fluviale della Dora Riparia e quella del Sangone, costituito nella parte centrale da brevi vallette che incidono il fronte di una importante morena terminale (della Val di Susa) con morfologia complessa, che racchiude i laghi di Avigliana.
Ambito 10 - Bassa val di Susa
Fondovalle pianeggiante della Dora allo sbocco della val di Susa e tra Dora e Casternone, al confine del Parco della Mandria), Paesaggio di piane pedemontane, prevalentemente rurali con insediamenti sui conoidi, sull’orlo del terrazzo nella piana, e forti interventi infrastrutturali. Sono identificabili subambiti: di fondovalle, in sinistra direttrice Villar Dora- Caselette e in destra, a ridosso della collina morenica; piane a valle del versante solivo del Musiné (direttrice S. Gillio – Druento).
Ambito 11 - Val della Torre, Val Ceronda
L’ambito, relativamente separato dal resto dell’area torinese, comprende le valli del Casternone (Val della Torre) e del Ceronda, brevi e chiuse ricavate nel versante orientale del massiccio di Musiné/Arpone/Colombano .
Ambito 12 - Mandria
Ambito tra Casternone e Stura, comprensivo delle relative fasce fluviali, oggi quasi completamente interessata dal Parco e dal Preparco della Mandria.
Ambito 13 - Tra Banna e Stura
Territorio che comprende la fascia dello Stura sino al torrente Banna e alla Vauda, a partire dall’uscita dalla valle alle porte di Torino; comprende diffusi insediamenti lungo le strade storiche (per Lanzo e per il Canavese) e, verso sud, grandi attrezzature (aeroporto di Caselle, nodi autostradali, aree di discarica.
Ambito 14 - Vauda
L’ambito comprende il pianalto, formatosi come deposito diluviale, che ad est presenta un bordo netto, definito dal Torrente Banna, a ovest digrada ed è inciso in stretti burroni da una fitta trama di torrenti confluenti nel Malone. Più a sud la pianura insediata (Ciriè, Leinì, Volpiano), di cui si include una fascia di prati stabili connessa dal punto di vista paesaggistico.
Ambito 15 - Orco
Vasta pianura incisa dall’Orco, tra il Malone e la Dora Baltea. Giunge fino ai versanti alpini, con l’imbocco della Val di Locana, e ai primi rilievi del vasto anfiteatro morenico di Ivrea (lago di Candia).
Ambito 16 - Il Po a nord di Torino
L’ambito comprende il corridoio fluviale del Po, che riceve affluenti (Stura, Orco, Malone e minori) e i territori a sud, sino ai piedi della collina, e a nord, sino alla SP220 che collega Settimo a Chivasso.
Ambito 17 - Torino
L’ambito comprende il sistema di aree libere ancora residue nell’area metropolitana più compattamente urbanizzata, compresa tra la fascia della tangenziale torinese e il primo versante collinare. Si sovrappone alle parti più centrali degli ambiti di corona (1, 4, 6, 7,10, 12, 13, 16).
Lo studio ha permesso di costruire quella visione generale dell’area, definendone compiutamente i confini, ad esempio estendendo in modo chiaro e definito l’interesse dell’area di Corona verde sino all’area posta a sud di Torino e caratterizzata da una ampia porzione protetta del fiume nella quale sono presenti le aree di interesse estrattivo. Merita in proposito richiamare quanto realizzato in merito al riordino di tali attività che grazie al Piano d’Area ed al sistema di regole poste in essere dall’amministrazione regionale sono state definite nei loro progetti di completamento ed allontanamento dall’area protetta e con il contestuale riuso finale e la cessione delle stesse a patrimonio e gestione pubblica.
E’ un settore questo di grande interesse che è stato alla base, insieme ad altre esperienze, della idea di costituire una struttura di monitoraggio del paesaggio che si è concretizzata nella costruzione
dell’Osservatorio del paesaggio dei parchi del Po e della Collina torinese. Un’esperienza di particolare interesse per i suoi risvolti applicativi e che ha come suo momento di comunicazione e partecipazione il sito web e la Biennale Paesaggio zerO che nel 2008 ha avuto la sua prima edizione.
Corona Verde è la dimostrazione che un sistema fluviale può connettere fra di loro aree e strategie ma soprattutto che l'esperienza dei parchi è per tale finalità di particolare efficacia. I parchi sono uno strumento di governance efficace.
Ora il progetto deve implementarsi e portare a costruire un sistema esteso di ambiti sui quali impostare un programma di marketing territoriale specifico.
In tal senso assume un interesse specifico l’esperienza che è stata condotta per l’area fluviale del Po
dall’Ente parco e che ha portato alla costruzione di una marca territoriale turistica denominata Po Confluenze Nord-Ovest. L’idea si ispira alla visione dei modelli di sviluppo locale basati su progetti di costruzione identitaria dei luoghi. Il progetto prevede l’individuazione di aree omogenee di promozione e l’avvio di programmi discussi e gestiti con le amministrazioni comunali e con l’ATL Turismo Torino e Provincia.
L’idea di un nome e di un marchio di territorio, ispirato ai suoi valori di fondo, serve da innesco per costruire altrettanti momenti in una realtà territoriale che negli anni, nonostante le tante difficoltà di coordinamento che contraddistinguono i rapporti fra pubbliche amministrazioni, hanno iniziato a lavorare insieme in specie grazie alle esperienze dei patti territoriali.
Occorre stimolare il sorgere di un sistema di marche di territorio nelle quali si articoli l’idea di Corona Verde quale marca d’area vasta e che fungano da forum di coesione delle diverse politiche di area vasta e nei diversi settori, dalla mobilità allo sviluppo urbano.
Senza questi spunti di visione identitaria, senza queste utopie concrete appare arduo pervenire a programmi di riqualificazione territoriale in aree ad alta complessità, come, ad esempio, l’area delle Basse di Stura, dove si concentrano una serie di attività e di opportunità ambientali (che sono state anche oggetto di un workshop di approfondimento nel corso del Congresso Mondiale degli Architetti svoltosi a Torino nel luglio del 2008).
Un altro territorio di particolare complessità e interesse è, ad esempio, costituito dalla collina torinese, per la quale si pone innanzi tutto il problema della identificazione della sua geografia di coesione interna. Grazie al lavoro condotto nell’area del Chierese, si è avviato un promettente processo in tal senso, che ha spinto l’area a raccordarsi con i comuni a oriente verso l’astigiano, con la formazione di sottoambiti specifici in grado di cogliere al meglio le specifiche dinamiche di marketing territoriale e di gestione del territorio.
L’area collinare costituisce un nodo fondamentale della rete ecologica regionale, dove le azioni di tutela ecologica ben si armonizzano con quelle di fruizione e di prevenzione del diffuso rischio geologico.
Con questi obiettivi il lavoro del progetto Corona Verde si sta aprendo alla nuova fase dei fondi strutturali 2007-2013 e, in questo ambito, l’Ente intende proseguire la sua azione di stimolo e riferimento per l’adozione di misure, che si inquadrino in una strategia comune tesa ad uno sviluppo urbano più sostenibile.