Landscapefor Doc: una raccolta ordinata di materiali utili per il paesaggio attivo

  • interpretazioni e studi sui temi teorici di maggior rilievo: la multidisciplinarità.
    il rapporto con il tempo, il segno nel paesaggio

  • indagini, piani e progetti per conoscere le tecniche e le problematiche
    della rappresentazione e dell’intervento utili

  • un repertorio di pratiche di gestione e partecipazione del paesaggio attivo
    nei contesti naturali, rurali ed urbani

  • un catalogo aperto di organizzazioni smart per i servizi territoriali e paesistici
    (trasporti, alimentazione, turismo, infanzia, tempo libero)

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Enti intermedi oggi: per il paesaggio o/e il paesaggio per? - O.Porcel

Convegno
IL PAESAGGIO PER: STRATEGIE AL TEMPO DELLA CRISI PER ABITARE MEGLIO SEMPRE

Torino, 10-12-201

Oriol Porcel
geografo, catalano, Direttore di Recep (Rete europea degli enti locali e regionali per l’applicazione della Convenzione del paesaggio)

Il paesaggio ha una funzione straordinariamente importante di narrativa, linea guida strutturale: una specie di filo rosso che collega trasversalmente tutte le tematiche e tutte le riflessioni sul territorio, più o meno settoriali e specialistiche.

Il paesaggio serve per la pianificazione del territorio, per disegnare piani, per sviluppare progetti e per l'attuazione degli interventi; il paesaggio ha un valore trasversale, come definito dalla Convenzione europea, che lo concepisce come progetto politico e sociale, come spazio di consenso, di accordo, di incontro tra tutti i soggetti del territorio.

Affinché una politica del paesaggio riesca pienamente a raggiungere i suoi obiettivi, si ha bisogno della compresenza di tre elementi: la coerenza, la continuità e le reti di soggetti.

La coerenza si esprime in relazione al significato multiplo del concetto di paesaggio, che deve essere integrato in tutte le politiche settoriali e nell'attuazione dei piani e dei programmi.  E’ un paradigma molto lontano dall’essere applicato pienamente, perchè ancora in tutti gli enti pubblici ciascun settore segue strategie e criteri di scelta differenti, spesso in contrasto tra loro e indifferenti ai valori del paesaggio.

La continuità deve garantire alle politiche del paesaggio di perseguire le proprie intenzioni e di concretizzare le proprie visioni nel lungo periodo, perchè il paesaggio non si trasforma dall'oggi al domani, ma è il risultato di duemila anni di storia. La continuità è tuttavia ostacolata dalla brevità delle prospettive offerte dal calendario elettorale, dai cambi di governo; in un'ottica di breve periodo infatti si può arrivare al massimo alla congelazione del paesaggio, senza perseguire il vero obiettivo di gestire la sua trasformazione, evitando eventi drastici e distruttivi, evolvendo in modo sapiente.

La formazione di reti cooperative e di alleanze, tra tutti i soggetti operanti sul territorio, è uno strumento che può aiutare significativamente ad aumentare la continuità e la coerenza delle strategie, attraverso la condivisione delle buone pratiche, delle informazioni, delle azioni strategiche sia per mantenere il paesaggio quale patrimonio comune, valore storico, culturale, ambientale, di identità collettiva, sia soprattutto per rendere evidente l’utilità del paesaggio, per aumentare la qualità dell’abitare, affinché possa dare opportunità culturali, economiche, di lavoro, di coesione sociale.

Letto 4251 volte Ultima modifica il Venerdì, 24 Luglio 2015 10:34