[Capitolo 2 della mostra Per il paesaggio|For Landscape] [Capitolo 1] [Capitolo 2] [Capitolo 3] [Capitolo 4] [Capitolo 5]
Il senso comune del paesaggio non fa riferimento tanto agli aspetti strutturali e di grande scala quanto a quelli specifici, caratterizzanti ogni parte del territorio. E’ alla scala locale che si forma il senso di identità, come sottolinea sin dalla definizione di paesaggio la Convenzione europea. L’indagine sull’identità locale, cuore del senso del paesaggio, richiede un dettaglio che consenta di confrontare i dati oggettuali con quelli percettivi e quindi deve tener conto delle differenze e delle particolarità che vengono registrate soggettivamente, costituendosi il senso di identità dei luoghi a seconda dei punti di vista e del tipo di attenzione che si pone nello sguardo. Ogni segmento d’indagine che scenda alla scala locale e tenga conto della soggettività è necessariamente sperimentale, dato che l’intero repertorio consolidato di ricerche sul paesaggio riguarda solo gli aspetti oggettuali. Si tratta di decifrare gli aspetti caratterizzanti di ogni sistema di luoghi, tenendo conto del normale modo di percezione, che assegna giudizi sintetici per parti di territorio riconosciute come proprie, con le loro emergenze e le loro gerarchie di segni che costituiscono, nel sentire comune, immagini unitarie e integrate.Quindi, per raccontare gli aspetti identitari del paesaggio, un primo problema si pone nel riconoscere la dimensione e i caratteri generali delle partizioni in cui risulta suddiviso il territorio, che costituiscono il teatro dell’identità locale, unità basiche del senso del paesaggio nel sentire comune. D’altra parte sono sperimentali i criteri di selezione degli aspetti caratterizzanti le unità di paesaggio, almeno per quelle risultanti da particolari relazioni di emergenza o di identità che vengono percepite dai luoghi più frequentati, che vanno a costituire le immagini consolidate nella memoria collettiva, da difendere e valorizzare nell’effetto complessivo che generano. Infine e in generale l’identità locale pare derivare da un’attività valutativa corrente, che fa riferimento a parametri e criteri impliciti nel senso comune del paesaggio, ma che nelle indagini tematiche e nelle valutazioni tecniche non sono mai considerati. A colmare questa mancanza, che impedisce di indagare sui criteri di qualità nel giudizio comune, come invece si richiede nel Codice e nella Convenzione, vanno alcuni esperimenti. In essi si tenta una descrizione qualitativa del paesaggio, ricostruendo analiticamente gli aspetti dei luoghi soggettivamente e implicitamente valutati in quanto generatori di effetti di emergenza, omogeneità, integrità, fragilità o criticità. |
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