Indice
Considerazioni sui risultati dell'indagine a scala territoriale
Oltre a confermare le categorie della mancanza di identità e del disordine (composto in qualche caso di parti fin troppo ordinate e monofunzionali), già ben elencate nel documento Bianco/Frisa, la indagine sulla morfologia urbana complessiva sta producendo alcune indicazioni che potrebbero aprire una riflessione sui criteri progettuali da applicare alla periferia.
Tipo di tessuto |
Trama |
Ordito |
Identificazione |
Indirizzi |
Omogeneo
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Forte regolare |
Episodi monumentali formanti luoghi di identificazione collettiva |
Complesso per parti unitarie con elementi |
Adeguamento |
A brani connessi in modo irregolare a maglia fitta |
Forte quella formata da assi principali |
Episodi casuali |
Parti progettate limitate a brani isolati, in alcuni casi formanti luoghi di identificazione collettiva
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Completamento |
Debole quella interna |
Dato da contrasti tra volumi entro la trama |
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Irregolare a maglia larga |
Debole e sfrangiata con prevalenza degli allineamenti su assi principali |
Assente |
Parti progettate senza autonomia formale dissolte nel sistema generale |
Rafforzamento |
Assente in isolati senza edificati lungo strada |
Prodotto da contrasti tra tipologie specialistiche in edificati staccati |
Forte contrasto con altri tipi di tessuto intorno |
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Per zone incomplete lungo tracciati di utbanizzazione
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Debole: casuali allineamenti etc. assunti come regola morfologica |
Emergenze dimensionali in assenza di regole morfologiche dirette, talvolta simbolo di identificazione collettiva negativa |
Marginalità delle aree libere e assenza di segni di centralità |
Modellamento delle trame deboli con addensamento (ordito) su luoghi come riferimento segnico anche in assenza di funzioni centrali |
Contrasto tra le parti per diversa trama | Carenza di luoghi di identificazione collettiva | |||
Marginato dalla presenza di grandi barriere
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Debole nelle parti marginali |
Trascurabile a fronte della dominanza dell'elemento barriera |
Segni simbolici della barriera identificati come luoghi negativi |
Inserimento |
Contrasto tra trama e barriera |
Identificazione collettiva negativa |
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Per insule virtuali giustapposte
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Assente negli isolati virtuali (senza edificati lungo strada) |
Per complessi a sè stanti, talvolta luogo negativo di identificazione (ghetto) |
Complessità data da disegno di edilizia seriale intorno ad aree specialistiche chiuse all'interno |
Potenziamento del ruolo segnico nei luoghi di utilizzo collettivo più importanti e rottura dell'isolamento interno ai complessi |
Contrasto tra complessi con morfologie diverse come mezzo di identificazione formale |
Funzioni con ruolo socializzante senza morfologia di identificazione collettiva |
Si tratta prevalentemente di aiuti per 'eleggere' gli elementi già presenti anche se in modo 'vago' , strutturanti e differenzianti le diverse zone, in un contesto che ha bisogno di rafforzamenti delle strutture di riferimento e delle differenze di riconoscimento.
Si tratta inoltre di proporre rafforzamenti delle strutture e delle specificazioni che non passino obbligatoramente per un ricorso all'omogeneità, all'ordine (gli allineamenti, la densità azzonata, la gerarchia del reticolo etc.), ma che riconoscano le caratterizzazioni zonali anche dove queste sono rappresentate da contrasti e da disordini, ne trovino la 'regola' morfogenetica di fondo (anche i contrasti e i disordini sono generati da dinamiche regolative, anche se apparentemente sono sregolati) e ne propongano una accentuazione, compatibilmente con requisiti elementari di tipo funzionale che devono essere presenti in ogni punto della città.
A) Si possono elencare una prima decina di 'pseudotipologie' di questo genere, ciascuna propria di zone anche molto diverse per le quali potrebbero essere pensate strategie progettuali specifiche (situazione per situazione merita un progetto a parte) ma orientate agli stessi obbiettivi e forse indirizzabili con le stesse regole urbanistiche.
L'elenco è disordinato e ancora incompleto, ma vale a rappresentare l'esistenza di una casistica con qualche ricorrenza, che fa emergere problemi progettuali assimilabili almeno in parte.
a. |
la fascia di confine netto tra campagna (aree rurali coltivate con relative infrastrutture) e città (aree urbanizzate compiutamente, edificate con densità costante - alta, media, bassa - ) |
b. |
la fascia di confine netto tra area urbanizzata in modo regolato rigidamente (per lo più con regole anche sulla morfologia) e area al contorno urbanizzata ma a bassa densità, regolata solo da indici di edificabilità |
c. |
le strade di bordo degli insediamenti consolidati da oltre 50 anni (barriere, nuclei inglobati, strutture complesse isolate), che hanno un fronte regolato in un modo e l'altro relativamente destrutturato |
d. |
le aree residuali poco costruite o abbandonate inglobate nell'urbanizzazione e le parti edificate frontistanti |
e. |
le parti edificate frontistanti infrastrutture lineari o grandi tracciati viari recenti (comprese le parti toccate da completamenti ancora da realizzare di quel genere ),soprattutto nei casi di contrasto tra i tessuti edificati affacciati su strada |
f. |
gli isolati incompleti o 'cariati' o occupati da insediamenti in abbandono in tessuti completamente ordinati con densità medio-alta |
g. |
i punti di discontinuità del reticolo stradale di più alta portanza e le parti frontistanti edificate |
h. |
le zone a prevalente utilizzo non residenziale con bassa densità di edificazione inserite in tessuti a reticolo completo |
i. |
le zone a prevalente utilizzo non residenziale in posizione marginale, esterne ai reticoli completi |
l. |
le zone con residui ancora leggibili di reticolo urbanizzativo ed edilizio preesistente, privo di autonomia e degradato |
B) Ad un livello di scala più complesso è possibile , alla fine della indagine, leggere alcune 'stratigrafie' della periferia, non tanto nella metafora degli anelli dell'albero quanto in quella del terreno analizzato da un geologo.
In questo senso si propone una analisi a partire dagli assi portanti la struttura principale, itinerari 'trasversali', che entrano nel connettivo tra gli assi, nelle zone a tessuto 'molle'.
Il risultato utile per il progetto di questo tipo di analisi potrebbe essere la identificazione di zone a rischio:
- per la bassa densità di assi
- per la scarsa 'portanza urbanistica' degli assi (poco o nullo spessore della parte ordinata dall'asse)
- per la mancanza di penetrazione ai bordi (rigidità della parte ordinta rispetto al resto
- per la mancanza di punti di riferimento strutturali lungo l'asse (l'asse è solo di scorrimento)